
Ciao ragazze!
Ecco il primo componimento, il più recente che ho affrontato e anche probabilmente il più bello.
Si chiama "dieci agosto" di Pascoli, e lo trovate in questo link:
Ecco, parla in sintesi del padre morto tornando a casa, e con dolore apparentemente cammuffato dalla forza dell'autore di andare avanti, viene paragonato con dei frequenti parallelismi ad una rondine che tornando dal suo nido con il cibo per i piccoli in becco, viene sparato.
Quale dolore più grande di una morte ingiusta, per lo più se viene affrontata poesticamente dove le parole hanno il dono di trasmettere senzazioni per chi vuol intendere intenda, diciamo così.
Qui affronta una tematica delicata con un cielo buio e pieno di stelle, che forse indicano speranza, e chi lo sa? Pini, abeti, natura... questi elementi raffrescano la poesia per darle una dolce efficacia nel verso cruciale. Per me il verso due è il più toccante, mette quasi i brividi. Pieno di figure retoriche che non sto ad elencare, questo brano per me, come molti altri, non ha bisogno di figure retoriche per far saltare fuori belle frasi e significati vari. basta leggerla, riflettere e guardare. Si, guardare, guardare il foglio con gli occhi dell'autore, con le lacrime dello scrittore, per poter "vedere" e capire una poesia. Una poesia, come questa.
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