
Ciao ragazze!
Ancora una volta torniamo da lui, il mitico Leopardi. Abbiamo tralasciato fino ad oggi un altro suo componimento, "il sabato del villaggio". Dove la gente al tramonto pregusta già l'allegria del giorno successivo di festa, la Domenica. ma, come sempre, il pessimismo ha la vinta su di lui e non si gode nemmeno questo briciolo di allegria riproponendo a se stesso il continuo interrogativo se esista veramente la felicità. Penso che sebbene tutta questa desolazione, in Leopardi c'era un grande cuore fatto per amare e gioire se solo avesse avuto qualcuno che lo accompagnasse e lo aiutasse, o lui stesso avesse avuto un carattere più forte. Sarebbe stato il miglior poeta di tutti i tempi per tutti, ma questa suo modo di essere a fatto si che la sua immagine comparisse cupa e noiosa. Ma invece no, oltre le apparenze e i pregiudizi anche con una poesia si può capire una persona, il suo essere e le sue ragioni. Allora, ascoltiamo.... che la ragazza giunge dalla camopagna con l'erba per gli animali ed un mazzo di fiori per prepararsi per il giorno successivo, i capelli ed il petto. Ed intanto un'anziana che fila con le vicine, volta al tramonto raggonta come fosse una favola la sua giovinezza, quando anche lei, sana e snella, si adornava e ballava con i suoi compagni di gioventù. Tutta l'aria intanto si fa scura, poi l'azzurro e infine le tornano le ombre dei colli e dei tetti al sorgere della luna. Ora la campana annuncia la festa che arriva e a quel suon il cuore si consola. Qui Leopardi parla con te, si rivolge a te e fa capire che racconta, qualcosa che ha vissuto personalmente e ti dice che, se tu ci fossi stato, udendo quel suono diresti che conforta il cuore. Ed i ragazzi in piazza saltano in gruppo facendo un rumore piacevole: e intanto il zappatore torna a cena pensando fra se al suo giorno di riposo. Poi quando tutt e le luci sono spente e tutto tace, senti il martello, senti la sega del falegname che veglia chiuso in bottega alla luce del lume, e infretta si da da fare per finire il lavoro prima dell'alba. Questo settimo giorno pieno di speranze e gioia è il più gradito mentre domani le ore porteranno tristezza e noia, e al solito lavoro ognuno tornerà. Ragazzo festoso, l'adolescenza è l'età delle speranze, come in un giorno pieno di allegria, un giorno chiaro e sereno, che viene prima della giovinezza, l'età che si immagina sia la più felice. Godi, ragazzo, una condizione dolce e una stagione lieta è questa. Non voglio dirti altro, ma non ti dispiaccia che la giovinezza tardi ancora aad arrivare.
Questa specie di spiegazione è stata un po' sintetica, inoltre mezza parafrasi e mezza che ho pensato io personalmente. Perciò si può prendere come un semplice quadro della situazione generale della poesia. Si è capito che anche se la poesia è intitolata al sabato, si parla comunque della Domenica, si rivolge personalmente al lettore raccontando i fatto tramite i suoi occhi, ma poi sei tu a decidere che pensare. Si vede questo suo modo quasi romanzesco, ma non proprio, di raccontare i fatti dal suo punto di vista sempre un po' affranto, non precisandone i motivi. Ma consiglia, nonstante tutto al ragazzo che legge la sua poesia, o ragazza, che mentre lui sta vivendo così la sua giovinezza perchè oramai è andata così perchè lo ha scelto, lui può ancora rimediare, può ancora vivere l'adolescienza allegra e spenierata di un giovane qualunque. Questo suo confidarsi, parlare con chi legge fa sentire a proprio agio e ci spinge a riflettere più a fondo. A pensare a noi, a cosa intendiamo fare della nostra gioventù, ai nostri modi di pensare, e perchè no, a criticare le sue idee. Questo è leggere una poesia, questo è essere coinvolti in una poesia, annegati dalla lettura.
Link per "Il sabato del villaggio" di Leopardi: http://www.filosofico.net/leopardidifestaa.htm
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