Eccomi qua...


Sono una teenager, una ragazza semplice a cui piace lo sport, l'essere attivi e sprintosi. Sempre.

Io spero che frequentiate questo blog, come una sorta di punto di riferimento in cui troverete anche una mano d'aiuto, se necessario. ;) Ciò che pubblicherò, sarà frutto della mia passione per la letteratura e per l'originalità, la libertà di esprimere il proprio parere ed un pizzico di fantasia... e ne ho tanta! :o)

Grazie =)

mercoledì 9 febbraio 2011

Verso l'infinito e oltre


Ciao ragazze!

Oggi voglio parlarvi del mio mito letterario, anzi, mi stupisco di non averlo già fatto approfonditamente. Parlo di una poesia che secondo me chiamarla così non è prorio la parola esatta. Si parla anche di parole, ecco, parole che messe insieme fanno rabbrividire dalla loro bellezza. L'infinito. Una poesia il cui significato va oltre ogni immaginazione. In 15 versi è racchiuso un non so che di unico che, la prima volta che l'ho letto, ho dovto rifletterci perchè sebbene l'italiano antico, il significato apparente era bello, ma sapevo che c'era qualcosa di più, oltre il foglio, oltre le lettere, e con la mia fantasia ci sarei arrivata. E' stato così infatti, mi hanno aiutato a capire anche i "quella" e "questa" che indicavano rispettivamente l'astratto e il concreto, l'infinito parallelo e il reale, ciò che stava accadendo in quel momento. Un colle colitario che è sempre stato caro a lui, che raggiungeva dai giardini del suo palazzo a recanti, il monte Tabor. Poi c'è la siepe, elemento fondamentale che sta in mezzo all'orizzonte, impedisce di vedere dopo e quindi da il via all'immaginazione più completa, ed è da qui che parte tutto. credo che forse c'era apposta la, la siepe.... no dai, freno alla troppa fantasia, torniamo a noi. Quini, lui si sofferma e contempla, il profondissimo silenzio e quiete che invece si è immaginato, sovrumani.. E per poco, il cuore non si smarrisce. e non appena sente il vento tra le piante, quindi la calma interrotta da queste parole "ventose", le confronta appunto a quel silenzio e a questa voce. E arriva l'eterno, le stagioni morte e cioè il passato e il presente, di cui si sente il suono. E in questo mare d'immensità annega il suo pensiero, ma per lui è un bel piacere, navigare in quel mare, un senso di dolcezza. Uau. Terminata. Lui è tornato (presuppongo) in un posto che è stato la sua infanzia, e ricorda, ricorda anche cosa sarà. =D Un silenzio, un silenzio che porta lontano e quasi fa girare la testa, parole strane che mai sarei riuscita a scrivere, parole Leopardiane. Bellissima veramente, vi consiglio di leggerla, un link dove potete trovarla è http://www.liberliber.it/biblioteca/l/leopardi/l_infinito/html/infinito.htm
Saranno solo pochi minuti, pochi minuti per volare ;)

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