Eccomi qua...


Sono una teenager, una ragazza semplice a cui piace lo sport, l'essere attivi e sprintosi. Sempre.

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venerdì 24 dicembre 2010

Un traguardo felice


Ciao ragazze!

Oggi parliamo dello stesso Montale, di cui abbiamo precedentemente parlato. Questa volta con un componimento diverso, in cui secondo l'autore la felicità è spesso raggiungibile ma è anche vero che basta un leggerissimo urto per spezzarla. Stiamo parlando di "Felicità raggiunta", composto da due sole strofe significative. Nella prima stofa racconta di quanto possa essere fragile la felicità, che quasi non vale la pena raggiungerla. Ma, dico io, se è la vera felicità perchè mai dovrebbe essere tanto preoccupante il solo raggiungerla? Non dovrebbe essere un sollievo parlando della Felicità?! Ma come sempre esstono mile modi diversi di pensare e questa poesia rimane comunque affascinante. Nella prima strofa parla del raggiungimento della feicità paragonandolo al camminare su una lama, e a una lastra di ghiaccio che al solo tocco s'incrina. E quindi, giunge alla conclusione dell'effimera felicità, il quale non vale la pena di tanta paura raggiungerla. Effimera significa nella zoologia un insetto che dura un solo giorno, quindi non vale la pena raggiungere una falsa felicità che dura poco, che si è tanto premurosi nel custodirla ma tanto se ne andrà presto. Ed allora potrebbe crollare la mia precedente teoria, ma non del tutto. Parlando invece della seconda strofa, racconta la felicità come portatrice di profonde emozioni alle anime invase di tristezza , e come un'illuminazione lei sorge in un mattino di speranza, facendo una metafora come i nidi sotto le cimase, anche se non ho ben capito cosa c'entri =P
Ma, sebbene lei sia illuminatrice delle anime tristi, niente riesce a consolare il pianto diun bimbo a cui è scappato il pallone nelle case. Quest'ultima metafora è stupefacente!! A me ha colpito tantissimo nel cuore, il suo, non so, estraniarsi dalla poesia con un verso comune a tutti ma pur attinente allo spririto astratto del componimento. Argh! Vedete, queste osservazioni vengono dal cuore, dal solo leggere e volare con una semplice poesia che infondo è fatta solo di parole, parole che ci portano più lontano di quanto si pssa immaginare, il tutto su un foglio di carta. Bene, tornando al componimento non ho neanche capito perchè la felicità non dovrebbe portare il bambino a cui è sfuggita la palla a sorridere speranzioso. Forse perchè la felicità non è fatta per simili inezie e serve per ben altro, per quello poteva riuscirci il bambino con il suo cuore? No, non penso, la felicità c'è per tutti e per tutto. Forse perchè quella falsa non è in grado di svolgere simili compiti? Perchè è troppo corta per riuscirci?
Bah, che pazzia. Non serve a nulla, tanto non lo saprò mai e non vale la pena di impazzire per questo. Forse era solo un semplicissmo paragone tipico dell'ermetismo. Già, la poesia ermetica è proprio chiusa, ma aperta a tante possibilità, essendone chiuso il significato vero. Però questa poesia mi affascina ed è molto carina, semplice e coincisa come l'altra. Lo stile di Montale mi piace, mi incuriosice assai.

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